Il Premio Letterario Giuseppe Berto per un’opera prima di narrativa italiana, scritta in lingua italiana, è sorto nel 1988, su iniziativa di un gruppo di amici ed estimatori, critici illustri come Giancarlo Vigorelli, Michel David, Cesare De Michelis, scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati che tra l’altro avevano condiviso con Berto oltre due anni di prigionia in Texas durante la seconda guerra mondiale.
Il Premio Berto è promosso dall’Associazione culturale intitolata allo scrittore moglianese, cui partecipa la figlia Antonia, con il supporto delle Regioni Calabria e Veneto, dei Comuni di Ricadi e Mogliano Veneto e il sostegno di San Marco Group, in qualità di main sponsor, da sempre pronto a supportare le arti e i giovani talenti.
Lo scopo dell’Associazione e del Premio è ricordare e riproporre il nome e l’opera di uno scrittore che, nonostante i suoi grandi successi è stato troppo spesso trascurato dalla critica ufficiale a causa del suo straordinario anticonformismo.
Il Premio era riservato a opere prime, emergenti per assoluta originalità di forma, di schiettezza e ispirazione, per mantenere fede alla volontà di Berto che, conoscendo gli ostacoli che si oppongono alla pubblicazione di libri validi, si era sempre battuto affinché i giovani di talento non ne incontrassero troppi sulla loro strada.
Il Premio è stato gestito per 22 edizioni dal 1988 al 2010, con una pausa nel 1994, dalle amministrazioni comunali di Mogliano Veneto, dove Berto era nato, e in quello di Ricadi, in Calabria, dove aveva eletto la sua residenza e dove è sepolto e nei cui territori si svolgeva in anni alterni la cerimonia di premiazione.
Nel 2011 a fronte di difficoltà economiche e organizzative il Premio ha subito una sospensione che da temporanea è diventata definitiva. In quell’anno furono istituite due borse di studio “Giuseppe Berto” a tesi di laurea in letteratura italiana, ognuna del valore di 3.000,00 euro, assegnate a due neolaureati dei dipartimenti di italianistica delle Università di Padova per il Veneto e di Cosenza per la Calabria.
edizione 2024
Emanuele Trevi (Roma, 1964) Figlio dello psicoanalista junghiano Mario Trevi e della neurologa Eleonora Trevi D’Agostino si appassiona fin da giovane alla scrittura esordendo nella narrativa nel 2003 con I cani del nulla (Einaudi). E’ stato anche direttore creativo (insieme a Arnaldo Colasanti) della Fazi editore. Critico letterario, Trevi è autore anche di molti saggi e curatele di opere di autori tra cui: Scipio Slataper, Giacomo Leopardi, Emilio Salgari, John Fante, Gabriella Sica, Goffredo Parise, Giosetta Fioroni, Giorgio Manganelli, Ferenc Molnár, Edmondo De Amicis, Henri Michaux. Collabora con Radio 3 e ha scritto su diverse riviste come Nuovi Argomenti, Il caffè illustrato e su quotidiani quali Il Corriere della sera, la Repubblica, la Stampa e il manifesto. Nel 2021 ha vinto il Premio Strega con Due vite (Neri Pozza, 2020). Il suo ultimo libro è La casa del mago edito da Ponte alle Grazie.
Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna, dove si è laureata in Filosofia e specializzata in Lettere moderne.
Ha scritto una raccolta di poesie, Il libro dei vent’anni, e cinque romanzi, tutti editi da Rizzoli: Acciaio (2010), Marina Bellezza (2013), Da dove la vita è perfetta (2017), Un’amicizia (2020) e Cuore nero (2024).
L’8 marzo del 2021 ha tenuto un discorso al Quirinale per le celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna.
Collabora con il “Corriere della Sera”, “La lettura” e “7”. I suoi libri sono tradotti in 25 Paesi.
Luigi Mascheroni lavora al “Giornale” dal 2001, dove si occupa di cultura e costume. In passato ha lavorato per l’inserto culturale del “Sole24Ore” e per “il Foglio”. Tra i suoi libri, il dizionario sui luoghi comuni dei salotti
intellettuali “Manuale della cultura italiana” (Excelsior 1881, 2010); “Elogio del plagio. Storia, tra scandali e processi, della sottile arte di copiare da Marziale al web” (Aragno, 2015) e “I libri non danno la felicità (tanto meno a chi non li legge)” (Oligo, 2021). Ha curato mostre sulla storia del giornalismo e dell’editoria. Con due soci ha una piccola casa editrice, la De Piante editore. Per anni ha avuto sul Giornale.it una video-rubrica di libri.
Elena Stancanelli è nata a Firenze nel 1965. È autrice di romanzi e racconti. Tra i romanzi: Benzina (Einaudi, 1998; premio Giuseppe Berto), da cui è tratto l’omonimo film del 2001, diretto da Monica Stambrini; Le attrici (Einaudi, 2001); Firenze da piccola (Laterza, 2006); Mamma o non Mamma con Carola Susani (Feltrinelli, 2009) e Un uomo giusto (Einaudi, 2011). I suoi racconti sono pubblicati su riviste come “Max”, “Amica”, “Gulliver”, “Tutte Storie”, “Cosmopolitan”, “Marie Claire”. Collabora inoltre con diversi quotidiani tra i quali “la Repubblica”, “il manifesto” e “L’Unità”.
Emanuele Zinato insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova. E’ condirettore di “Studi novecenteschi” ed è membro dei comitati direttivi delle riviste “Moderna” e Allegoria” . Ha scritto su Volponi, di cui ha curato l’intera opera per Einaudi, su Fortini, Calvino, Morante, Parise, Vittorini, Zanzotto e su numerosi altri autori del Novecento. Fa parte del comitato scientifico dell’Archivio Scrittori Veneti “C. De Michelis” e della Giuria dei Letterati del Premio Campiello.