Premio Berto e mostra archivistica: Mogliano Veneto celebra Giuseppe Berto tra memoria, talento e comunità

Premio Berto e mostra archivistica: Mogliano Veneto celebra Giuseppe Berto tra memoria, talento e comunità

Grande partecipazione per l’inaugurazione della mostra dedicata a Giuseppe Berto e per la cerimonia del Premio Letterario. L’Associazione Culturale Giuseppe Berto conferma il suo impegno per la promozione della letteratura e la valorizzazione della memoria dello scrittore veneto

MOGLIANO VENETO (TV) – Un fine settimana all’insegna della letteratura e della memoria ha animato Mogliano Veneto con la XXXII edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto e l’inaugurazione della mostra “Giuseppe Berto. Uno scrittore e il suo archivio”, due appuntamenti che hanno confermato la vitalità e la visione dell’Associazione Culturale Giuseppe Berto.

La mostra, allestita in occasione della cerimonia, ha presentato al pubblico l’archivio dello scrittore, acquisito dall’Associazione alcuni anni fa e affidato in custodia all’Università di Padova, nell’ambito del progetto dedicato agli scrittori veneti. Il materiale è stato condizionato, digitalizzato e reso accessibile, con l’obiettivo di coinvolgere non solo gli studiosi, ma anche la comunità moglianese, veneta e calabrese, profondamente legata alla figura di Berto.

«Volevamo che questo patrimonio fosse visibile, condiviso, vivo – ha dichiarato Diego Bottacin, presidente dell’Associazione –. La mostra racconta, attraverso le carte di Berto, le fasi della sua vita e della sua scrittura. C’era moltissima gente, i commenti sono incoraggianti, e ci pare di aver fatto un lavoro interessante, utile alla comunità».

La cerimonia di premiazione ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento, confermando il valore del Premio come spazio di scoperta e confronto. «È un premio che realizziamo con lavoro volontario, con poche risorse e senza sfarzi – ha aggiunto Bottacin – ma che negli anni ha dimostrato una forte capacità di anticipare il successo editoriale delle opere selezionate. Questo ci viene riconosciuto dal mondo letterario e ci motiva a continuare a sostenere l’emersione di nuovi talenti».

Tra i momenti più significativi, la premiazione di Beatrice Sciarrillo, vincitrice con il romanzo In trasparenza l’anima, che ha ricevuto il plauso della giuria per la profondità e la grazia con cui ha affrontato il tema dell’anoressia.

La giuria, presieduta da Emanuele Trevi, ha motivato così la scelta della vittoria: «Il romanzo di un corpo che vuole scomparire, raccontato da un io che, nonostante tutto, nel dolore e nell’alternanza tra cedimenti e resistenza all’abisso, trova la sua grazia. La malattia che assottiglia la pelle fino a renderla così trasparente da lasciar intravedere l’anima, come suggerisce il titolo, orienta la voce composta di Anita. Ostinata, incapace di accogliere dentro di sé né cibo né misericordia, questa giovane donna commuove come una piccola santa laica in cerca di martirio. L’anoressia diventa per Sciarrillo la chiave per decifrare l’angoscia del presente, e nel suo stile si avvertono echi di Annie Ernaux, Simone de Beauvoir e persino delle grandi mistiche come Caterina da Siena. In trasparenza l’anima ci è apparso come il primo gesto di un’autrice autentica, rigorosa, profondamente immersa nella letteratura e al tempo stesso capace di leggere le fragilità del presente».

Sciarrillo, visibilmente emozionata, ha ringraziato la giuria e l’organizzazione, sottolineando il valore del Premio come spazio di ascolto e di accoglienza per voci nuove e autentiche.

L’edizione 2025 ha dimostrato ancora una volta la capacità del Premio di intercettare le tensioni del presente e di offrire uno spazio autentico alla letteratura d’esordio. Un appuntamento che, tra Mogliano Veneto e Capo Vaticano, continua a costruire ponti tra territori, linguaggi e generazioni.